martedì 5 giugno 2012

Siete mai stati alla GoodComics?

Qualcuno mi ha fatto notare che da quello che scrivo ultimamente (qui, qui, qui e qui) potrebbe sembrare un discorso da volpe e uva, insomma, "non ci arrivi, quindi ne parli male".

Nulla di più falso. Per prima cosa, perchè ho anche pensieri positivi riguardo le fumetterie. E in certi casi, ne penso un gran bene.

E secondo perchè quello che sto cercando di fare è sviscerare i problemi reali delle fumetterie, per cercare una soluzione che esse stesse rappresentano. E fin qui, quello che mi pare scorgere dalle mie analisi, è che abbiamo raggiunto due certezze: primo, le rese non sono, e non saranno mai una soluzione. Secondo, le fumetterie non garantiscono la pluralità. Questa ultima cosa, personalmente, mi sembra piuttosto grave. Tanto da non riuscire più a considerare le fumetterie un servizio, ma un semplice post office.

E in quanto lettore mi sento privato di un certo tipo di servizio fondamentale.


In quanto ai resi, invece, sono talmente TANTO convinto della inutilità ed infunzionalità della cosa, che penso che uno dei prossimi prodotti Steampress potrebbe addirittura averla, questa benedetta garanzia di reso. Tanto sono convinto che sia inutile.

Da notare che è una scommessa retorica: in entrambi i casi, vinco. Ché se troviamo una soluzione al mercato delle fumetterie non è che mi dispiaccia, eh!

Comunque, volevo parlare della bellezza delle fumetterie. Di alcune fumetterie. Di quelle che funzionano bene. Di quelle che frequento dal '94, ininterrottamente. 18 anni. Insomma, ne so abbastanza da essere in grado di giudicare e valutare, ormai. Nel '99 ho rischiato addirittura di acquistarne una, prima di mirare i miei investimenti in altre direzioni.

Parliamo quindi di una ipotetica buona fumetteria. Non faccio nomi, perchè non sarebbe giusto. Quella di cui sto parlando è una fumetteria buona davvero. Anzi, sto parlando di una serie di fumetterie (non una catena) davvero buone. Dovrete accontentarvi di questo. La chiameremo GoodComics.

GoodComics ha le caselle, come tutte le altre fumetterie. Ma non fa tessere sconti, la casella è gratis, ed applica una scontistica fissa del 10%. Non di più, su nulla. Ma aggiunge sconti ulteriori se prendi un bel po' di robina. Almeno 100 euro, diciamo. Praticamente un procedimento one to one, per studiare la fidelizzazione del cliente nel modo migliore per lui, in modo che la cosa sia funzionale sia per lui che per la fumetteria.

GoodComics acquista 5 copie dei primi 5 numeri di ogni nuova uscita, di QUALUNQUE COSA. Non lo considera una spesa, lo considera UN INVESTIMENTO. Per se stessa, per la diffusione del prodotto, per gli stessi editori. Per la quantità di materiale ordinato stesso ottiene a sua volta sconti supplementari dalla distribuzione, che disaggravia la sua spesa e gli permette di poter meglio gestire la sua scontistica. Il resto di questo investimento lo recupera NON FACENDO incontri con gli autori. GoodComics non ha mai fatto incontri con gli autori, non gliene frega nulla, non ci crede, e non li farà mai. Sa perfettamente che la cosa non porta un centesimo nelle tasche degli autori, non porta un centesimo nelle tasche degli editori, e anzi comporta solo spese ulteriori (di pecunia e di tempo) sia per gli autori, sia per gli editori, sia per i fumettivendoli.

GoddComics però conosce il gioco del commercio, e sa perfettamente che per lavorare bisogna investire. Ecco, invece di buttar via soldi per incontri con gli autori, acquista esattamente 5 copie (con scontistica maggiorata, quindi a condizioni migliori delle altre fumetterie) di ogni singolo nuovo fumetto che esca. Oltre che a qualche copia in più (due o tre) di quelle che canonicamente vende delle major.

Offre a queste nuove pubblicazioni 5 uscite. Se dopo cinque uscite ha venduto una media di 3, 5, 7 copie, dopo acquisterà 3, 5, 7 copie. Se non ne ha venduto nemmeno uno ne acquista ancora due copie per un altro paio di uscite. Se dopo sette uscite non ne ha venduto nemmeno una, interrompe l'acquisto, e rivende 4 pacchetti completi dei primi 5 albi a prezzo molto scontato per rifarsi, ulteriormente, di buona parte dell'investimento. Un pacchetto completo invece lo tiene per magazzino. Perchè GoodComics ci tiene a mostrare di avere TUTTO. Loro ci tengono. Le fumetterie che fungono solo da casella postale no, ma quelle che sanno lavorare (e credetemi, ce ne sono. Non sembra, ma ce ne sono eccome) SI.

Questo sembra dire parecchio sulla situazione della GoodComics. Ma non basta. Essa applica una politica molto precisa anche sui manga, che rappresentano un certo tipo di problema per le fumetterie. Ma sulla questione dei manga nelle fumetterie preferirei tornare un altro giorno, data la complessità della vicenda. Basti segnalare che GoodComics conosce molto bene questo tipo di complessità ed ha una precisa politica di condotta per gestire il problema.

Inoltre, GoodComics si sbatte davvero per quello che fa: prende contatti con gli editori, se possibile cerca di bipassare la distribuzione, cercando di concordare altri rapporti commerciali, sicuramente più convenienti per entrambe la parti. In questa maniera riescono a trattare ancora meglio gli acquirenti, e quindi, spingere gli acquisti.


Ma GoodComics ha altri assi nelle maniche. In primo luogo, ha una disposizione tale del negozio che TUTTO QUELLO CHE HA A DISPOSIZIONE sia in bella vista su mensole, palchi, tavoli e via dicendo. Chiunque può facilmente sfogliare, ma soprattutto, vedere, tutto quello che c'è. Chiunque può farsi un'idea del prodotto DA SOLO.


Ancora. GoodComics si tiene aggiorata su tutto quello che vende. Fa le sue selezioni personali, e su almeno 50 prodotti aggiunge sopra un piedino con la loro particolare considerazione di QUEL prodotto. E sapete una cosa? Quei 50 NON SONO MAI delle Major. Quanto ad esse, siano esse comics, italiani o manga, hanno un vero posto d'onore SOLO se veramente meritevoli. Chi dice che siano meritevoli? Loro, ovvio. Perchè loro i fumetti che vendono li leggono. Perchè loro un po' ne capiscono. Non tanto. Solo un po'. E sono sempre capaci di dire se un prodotto è buono. Se è valido, se può crescere.

GoodComics ha un piccolo spazio con delle seggioline attorno ai tavoli che espongono i fumetti. Chiunque può mettersi lì a valutare quello che, plausibilente, potrebbe voler acquistare.

Leggere, si. Si può andare lì e leggere. Vi sembra così tanto strano? Vi sembra così tanto assurdo? Allora significa che non avete mai visto una fumetteria vera, se siete acquirenti, e che non avete un'idea di come sia una libreria vera (a cui vi piacerebbe tanto essere accomunati) se siete titolari di una fumetteria.

In un angolo Good Comics ha un distributore di bibite e snacks, ed una macchinetta di caffè e the. Questi ultimi sono gratis.

E' difficile che un cliente esca dalla fumetteria senza acquistare nulla. E' più probabile invece che prenda solo una cosa, o magari due, anche se voleva prendere una decina. Perchè domani sarà di nuovo lì, a prendere qualcos'altro..ed a rilassarsi un'altra oretta. Magari ad approfittare del posto per scambiare qualche chiacchiera con altri appassionati.

Vi chiederete ora come fa la GoodComics ad avere tutto questo spazio. Bhe, in primo luogo i suoi fondi non sono in centro, nelle vie cittadine. Al contrario, si trovano all'esterno, nelle vie priincipali ma in periferia, dove gli spazi sono più diponibili e costano molto (ma molto!) meno. E dove si trova facilemente parcheggio (alla GoodComics interessa prendere clienti da tutta la provincia, e se possbile anche da quelle limitrofe...non è così tanto "commerciante" -notare che lo dico con disprezzo- da pensare di campare svuotando le tasche fino allo stremo dei cittadini che passano a fare lo struscio in centro...e dei pochi altri che vi si recano da fuori solo perché non sanno dove andare a comprare i loro fumetti. E che a lungo andare non ci vanno più. Comprano altrove, o, semplicemente, se non hanno altra scelta, non comprano più. Bene che vada comprano tutto assieme a LuccaComics).

In più, anche se mi rendo conto che può veramente sembrare strano, GoodComics in quanto fumetteria ha deciso di fare i suoi affari nel fumetto. E' incredibile, lo so. Da GoodComics non si trova merchandising, cuscini, abbigliamento, oggettistica da cosplay, giocattoli, action figures, statue, giochi di ruolo, videogiochi, dvd, ecc.

Da goodComics si trovano soltanto fumetti. E la cosa bella, facendo tutti gli ordini, è che si trovano DAVVERO. E trovandosi, non c'è la possibilità di trovarsi a cercare qualcosa che va ordinato. Quindi non esiste la possibilità di ordinare materiale che poi non viene pagato. Perchè se uno vuole qualcosa...è lì. Lo trova, Lo prende, lo paga. E' una cosa buffissima il fatto che i fumettivendoli non si rendano mai conto che se c'è gente che fa ordini e poi magari a volte non passa a riacquistare è perchè la roba in negozio NON C'è.

La GoodComics ha una percentuale di insoluti pari a zero. Che è un altro buon modo per trovare i fondi per tenere in piedi l'investimento relativo all'acquisto delle famose cinque copie (gli insoluti in generale nel commercio sono talmente alti da dover essere considerati una voce tra le spese)

GoodComics non partecipa alle fiere del fumetto, e sopratto non partecipa a LuccaComics: sa che la scena non gli si confà. Anzi, il più delle volte gli esponenti di GoodComics chiudono il negozio in concomitanza con la fiera e vi partecipano come spettatori.


La cosa bella di GoodComics, una volta, era che avevano delle fanzines. Poi, certo, è passato il tempo, ed esse sono diventate blog, forum (nella peggiore delle ipotesi), siti di critica, pubblicazioni digitali. Sempre gratuite, ovviamente. perchè i ragazzi della GC (che non sono i titolari, ma quelli che la frequentano) devono avere modo di esprimere le loro potenzialità. Perchè dietro a un lettore c'è sempre un disegnatore, uno scrittore, un critico. E queste potenzialità vanno sviluppate da chi ha modo di farlo. GoodComics riconosce il suo importante ruolo in questa sede.


E il primo che propone fantasy, vampiri sbrilluccicanti, o anche solo semplicemente manga verrà crocifisso in sala mensa (che veramente ne abbiamo fin qui).


Anni fa, accadeva spesso che entrassi in fumetteria, dalla GC, e Sax, che era uno dei titolari, mi desse qualcosa da leggere, qualcosa di quelle novità, di quelle che passano inosservate.

Che me la desse e mi dicesse, "tieni portala a casa. Domani fammi sapere che ne pensi. Se ti piace e lo vuoi comprare lo paghi, se ti piace ma non ti interessa lo lasci, se sei dubbioso ti do il secondo". Qualche volta mi dava anche il terzo.

Qualche volta li compravo, qualche volta no. Ma una cosa è certa: se mi sono affezionato ad una serie, è stato perchè c'è stato questo passaggio. QUESTO è il mestiere di chi vende fumetti Non cercare di vendermi cose di cui veramente non possa fregarmene una beata ceppa ma che riempirebbe tanto bene le tasche del venditore...

Questa particolare cosa, dello spingere di roba che sarebbe perfetta se stampata sulla carta igienica, mi ha particolarmente irritato, soprattutto negli ultimi anni. Questo, e il fatto che comunque quelle stesse fumetterie non abbiano MAI usato nessuno di questi approcci per fidelizzarsi lettori. Ma questa è un'altra triste storia....


Questo è soffioleggero, si parla di fumetti, relax, censure, riflessioni sulla vita e sul mondo, e vendite di fumetti.

Dopo le lettere di dimissioni da firmare al momento dell'assunzione (non vi è mai successo? allora reputatevi fortunati, nella vita), ora si chiede ai lavoratori di lavorare a proprio rischio e pericolo. Sono, onestamente, tremendamente schifato. Spero onestamente che qualcuno prenda conseguenze, di qualunque tipo. QUALUNQUE: basta che queste cazzate non si vedano più.
Passo e chiudo!


P.s: stavo per dimenticarmene ancora una volta! Ric ha pubblicato la 24h di Chiara Milani!! Andate a leggerla!



P.p.s.: siamo ancora al primo capitolo de "Il soffio leggero del tempo", ma manca pochissimissimissimo al secondo. Giuro!


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