lunedì 14 maggio 2012

Luccacomics 2005

Attenzione! Il contatore segna 1005 visite, quindi abbiamo superato le 1000 che ci eravamo prefissati precisamente qui. Ma la vita è breve (davvero: leggete e capirete che non va sprecata), c'è giusto il tempo di un piccolo festeggiamento, e si riparte subito per le 2000, stavolta. Alziamo il tiro, via. Appuntamento a presto, dunque!


Invece ora vorrei un attimo riprendere il discorso di ieri, quello sul vecchio blog. Da poco chiusa la discussione sui parassiti sociali, riportavo le chiacchiere su temi decisamente più leggeri. Solo che se leggeri potevano sebrare ad un eventuale lettore dell'epoca, ad una più attenta analisi attuale sono tutt'altro. La sera stessa dello giorno in cui avevo scritto quel pezzo così cattivo, quindi, buttavo fuori questo pezzettino così tranquillo sulla fiera più amata dagli italiani (e non solo):


"Siamo, per quei pochi che non se ne fossero accorti (pace all’anima loro) sotto il periodo LuccaComics. Chi scrive viene proprio dalla prima giornata del mastodontico evento che, più di ogni altro, raduna gli appassionati della nona arte di questo BelPaese… per chi, come me, i fumetti li ama, un evento imperdibile, eppure…eppure, un problema c’è stato, a mio parere. Come c’è tutti gli anni in cui questo evento comincia di sabato: una bolgia infernale, troppe persone rinchiuse in uno spazio troppo angusto per poter essere realmente godibile. E troppo male distribuito, oltretutto. Si esce dalla tensostruttura (una qualunque delle tante) e non si capisce più dove ci si trova, di fronte a noi troppe tensostrutture tutte troppo uguali una all’altra, così se cerchi un posto preciso diventi matto per trovarlo, allora prendi il cellulare "dove sei"? "All’ingresso principale"…"bene, arrivo", ma non lo trovi…DUE!! CE NE SONO DUE!! Ma perchè? Era così bella LuccaComics fino a due anni fa, quando c’erano meno tensostrutture, meglio organizzate, e gli editori stavano nel palazzetto…"dove sei?" "dagli editori"…"bene, arrivo", ma dicevi così e poi ci arrivavi, mica come ora che devi girare a vuoto per mezz’ora per trovare un posto…

Comunque non fraintendetemi: amo il posto ed amo l’evento, ma il mio consiglio è: andateci di lunedì!"


Posso dire una cosa? Quanta nostalgia... davvero, tanta, tantissima nostalgia...quella sarebbe stata la PENULTIMA fiera che avrei fatto non da standista, e confesso, la cosa mi manca tanto. Anche se spesso mi viene il dubbio che più passano gli anni più mi manca quello che c'era prima. Come in quel post, segnalavo che mi piaceva molto di più la fiera con meno padiglioni (era ancora la vecchia location, che personalmente preferivo...e già quando scrivevo questo pezzo segnalavo che mi piaceva comunque di più PRIMA). Insomma, prima era meglio. E non solo Lucca, occhio. Tutto. Prima era meglio. Forse c'è anche un periodo facilmente inquadrabile nella mia vita per stabilire quando era meglio, ma ne parliamo dopo.

Prima del meglio, comunque, c'era il peggio. Se questo peggio era peggio del peggio attuale, io...io non sono più in grado di dirlo. Forse ora il mondo si è complicato talmente tanto da essere arrivati quasi al punto di dire "sia quel che sia, mi arrendo"...e probabilmente per questo, per questo prendersela di meno, oggi non è che non pesa, ma insomma...fanculo! Oggi la risposta è fanculo, ecco.

All'epoca invece ci incazzavamo, pensavamo che le cose potessero migliorare (e infatti poi lo fecero, almeno per me...salvo poi rideclinare, come hanno fatto per tutti, fino alla crisi di oggi), e per questo il fegato ci marciva, perchè poi alla fine lottavamo ed era una guerra. Una vera guerra.


Oggi cerchiamo solo di sopravvivere.

Il periodo migliore venne dopo il periodo peggiore. La mia prima fiera di Lucca fu del 1997 (quindi nel 2005 ne avevo già viste abbastanza da poter dire che secondo me era peggiorata), guardacaso lo stesso anno in cui si ambienta "Il soffio leggero del tempo". Traetene le vostre valutazioni. Nulla accade per caso.


Ma analizziamo il pezzo di ieri e quello di oggi sotto un'altra luce: sono entrambi (come segnalato) di sabato. Uno di sera, e dato che di giorno ero a Lucca, l'altro evidentemente di mattina.

La mattina in questione doveva essere mattina veramente veramente presto. Ci arrivo per logica.

Per essere a Lucca all'apertura, partivo sempre molto presto. Intorno alle 7:30. Ne sono certo, perchè le abitudini di una vita ti restano dentro.

Per esser pronto a partire alle 7:30, sicuramentemi sono alzato attorno alle 6. E alle 6 del mattino non mi metto certo al computer per scrivere un post. Né tantomeno un post come quello. No. Quello è stato scritto prima. Prima che andassi a letto.

Ma era già sabato, il che circoscrive lo spettro delle ipotesi tra la mezzanotte ed un minuto e..bhe, quanto? Almeno le 3. Almeno 3 ore devo aver dormito, per potermi mettere alla guida la mattina seguente.

Ho sempre dormito poco, ma all'epoca dormivo davvero MOLTO poco. E non per insonnia, ma per costrizione. Perchè se io tra la mezzanotte e le tre della mattina della partenza ero a scrivere invece che a riposarmi vuol dire, SENZA OMBRA DI DUBBIO, che mi trovavo in tipografia a stampare. Sicuramente perchè dovevo coprire almeno in minima parte il lavoro che per forza di cose non avrei fatto il giorno dopo.

Cioè sabato.

Io il sabato nel contratto non ce l'avevo. Non dovevo farlo. E invece per riuscire a coprire le consegne ero a lavorare, da venerdì mattina, fino a sabato mattina. Come minimo 20 ore filate.

Dovrei spiegare tante altre cose, ora, probabilmente. Avevo scritto un post molto più lungo di questo, ma l'ho cancellato. Perchè il tempo è passato, perchè ha fatto male all'epoca e per anni, ha lasciato il segno, ora le ferite cominciano un po' a rimarginarsi, e quindi non ci voglio più pensare, semplicemente.

E semplicemente, all'epoca ero giovane. E quando sei giovane, un po' ci credi, nel futuro, un po' ugualmente ne hai paura, e insomma, ero lì di sabato mattina, punto. Stavo ad aspettare che una macchina smettese di sputare fogli, senza potermi allontanare, quindi scrivevo.

Scrivevo qualcosa che mi diceva cosa avrei dovuto fare. Mi sono dato ascolto? No.

Perchè sono stupido.

Ed ho buttato via la mia giovinezza e i miei affetti dietro la crisi attuale, che anche se a tanti non sembrava, era già pienamente in corso.

Me ne dovevo fregare.


Domani torno su un tono più leggero, dai. Prometto.


Vi ricordo che il primo capitolo del fumetto è completo, e il link sottostante lo presenta completamente riveduto e corretto, nella sua ultima versione. Se non l'avete ancora letto fatelo!




Questo è soffioleggero, si parla di fumetti, relax, riflessioni sulla vita e sul mondo. Monti è in allarme: "grave tensione sociale". MA VA????

Passo e chiudo!




Nessun commento:

Posta un commento